BIANCA PROFONDITÀ - MAURIZIO D'ANDREA ABSTRACT PANTER

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Maurizio D’Andrea, artista contemporaneo, nato a Napoli, crea quello che sente, non quello che vede. La sua produzione artistica si contraddistingue per un linguaggio introspettivo ed universale che indaga a fondo l’animo umano con creazioni geometriche ed astratte-liriche. La sua creatività e la sua contemporaneità lo consacrano come un artista universale per la sua produzione artistica nel campo della pittura, grafica digitale, scultura, fotografia e di cortometraggi artistici.
LA BIANCA PROFONDITÀ
PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
LA BIANCA PROFONDITÀ - MONOLOGO
 
SCRITTA DA MAURIZIO D'ANDREA - INTERPRETATA DA GIULIO PROSPERI

"La Bianca Profondità" è un monologo scritto dall'Artista Internazionale Maurizio D'Andrea e magistralmente interpretato dall'attore professionista Giulio Prosperi. Questo monologo è un viaggio straordinario nell'inconscio umano, un dialogo intrigante tra il protagonista e una tela bianca che suscita profonde riflessioni sulla creatività, la psiche e la dualità dell'essere umano. Il monologo inizia con il protagonista che si pone una serie di domande cruciali: perché dovrebbe dipingere quella tela bianca? Perché dovrebbe approfondire le sue ricerche e raggiungere l'inconscio? Questi interrogativi fanno eco nell'animo di chiunque abbia mai sperimentato l'impulso creativo. La tela bianca rappresenta l'ignoto, un mondo di possibilità infinite, ma anche il mistero della mente umana. Il dialogo tra il protagonista e la tela bianca è una rappresentazione affascinante del processo creativo. Ciò che emerge è un conflitto interiore tra l'istinto creativo e la paura dell'ignoto. Il protagonista deve confrontarsi con la sua stessa psiche, esplorando il labirinto dei desideri, delle paure, degli impulsi e delle energie che albergano nel profondo della sua mente. Questo dialogo intimo con se stesso è il cuore pulsante del monologo, una riflessione che chiunque possa comprendere, poiché ciascuno di noi ha sperimentato, almeno una volta nella vita, il desiderio di esplorare il proprio inconscio. Il momento culminante dell'opera avviene quando il protagonista squarcia la tela bianca, facendo emergere la parte nera, l'ombra junghiana. Questa rappresentazione simbolica dell'ombra umana è una parte di noi che spesso nascondiamo o ignoriamo, ma che è cruciale per comprendere appieno la nostra complessità. L'ombra è costituita da quei desideri repressi, dalle paure nascoste e dagli impulsi che spesso ci sforziamo di tenere nascosti. Il gesto audace del protagonista nel portare questa ombra alla luce è una potente metafora per il coraggio di affrontare la verità su di sé e accettare le proprie imperfezioni. L'interpretazione di Giulio Prosperi è magistrale. Con una profonda comprensione del materiale e una capacità straordinaria di esprimere emozioni complesse, Prosperi porta il protagonista e il suo conflitto interiore alla vita in modo coinvolgente. La sua performance incanta e cattura l'attenzione dell'audience, portando gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso la mente del protagonista.Il monologo si chiude con un compromesso tra "lo spirito del profondo" e "lo spirito del tempo". Questo finale aperto offre spunti per una profonda riflessione sul rapporto tra la nostra essenza più profonda e l'influenza del mondo esterno. È un invito a esplorare il nostro inconscio e a trovare un equilibrio tra il nostro essere autentico e le aspettative esterne. "La Bianca Profondità" è un'opera d'arte che spinge gli spettatori a esplorare il proprio mondo interiore e ad affrontare le sfide e le bellezze che si nascondono nell'inconscio. Grazie al talento di Maurizio D'Andrea e Giulio Prosperi, questo monologo offre un'esperienza intensa e memorabile che lascia un'impronta profonda nella mente e nel cuore di chiunque abbia la fortuna di vederlo. È un viaggio nell'inconscio che tutti dovremmo intraprendere almeno una volta nella vita.
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